giovedì 29 dicembre 2011

PREPARATI AL MEGLIO PER IL 2012




Cari amici di Inner Way e lettori del blog,

alla fine dell’anno è sempre utile fare un bilancio dell’annata e decidere gli obiettivi dell’anno nuovo.  Per aiutarti in questo lavoro così importante (solo il 3% delle persone si dedica a questo ma ha molte più possibilità di raggiungere il risultato desiderato) iniziamo con qualche domanda utile:

Quali sono i risultati positivi dell’anno? Che cosa ti ha permesso di raggiungerli?

Quali sono state le persone/insegnanti/corsi che ti hanno permesso di crescere?

Quali sono le abitudini positive che hai inserito nella vita di tutti i giorni?

Cosa vuoi lasciar andare dell’anno passato?  Scrivi una lista degli eventi “difficili” o “dolorosi” dell’anno passato e nella notte del 31 brucia la lista in un fuoco o con una candela, con lo scopo di purificare la tua vita da queste esperienze.

Per focalizzarti sul 2012  ti suggerisco queste aree della vita su cui portare attenzione:

-       - benessere personale, fisico, emotivo e mentale
-       - Relazioni: coppia, amicizia, famiglia
-     -   Lavoro e realizzazione professionale
-      -  Divertimento
-       - Prosperità e denaro
-       - Crescita personale-spiritualità
-       - Progetti da realizzare
-       - Livello di felicità

Nel corso di Dicembre ho dato ai partecipanti i 7 cancelli da varcare per realizzare i propri obiettivi:

1)   Che cosa voglio? smetti di pensare a ciò che non vuoi!!! Allena la tua mente a essere orientata verso i tuoi obiettivi o alle soluzioni, non ai problemi!!

2)   Perché lo voglio? Cosa ti darà raggiungere questi obiettivi? Fai una lista dei motivi importanti che ci sono dietro a ogni obiettivo, più idee esprimi, più motivazione avrai per agire e realizzarli.

3)   E’ possibile?  Se credi sia impossibile, non puoi realizzarlo. Vai nel profondo di te e domandati se credi di potercela fare, in caso contrario allena la tua mente a crederci!!

4)   E’ possibile per me?  Se vuoi battere il record dei 100 metri piani, forse è probabile per Bolt ma molto improbabile per te!!! Datti degli obiettivi raggiungibili, o almeno delle tappe di avvicinamento che siano adeguate al punto in cui sei adesso.

5)   Me lo merito? Spesso a livello inconscio siamo ancora condizionati sul non meritare, anche qui vale la pena “convincere” la tua mente che tu meriti felicità, gioia e realizzazione dei tuoi sogni.

6)   E’ ecologico? Cosa succede alla mia vita e agli altri se lo realizzo? Qualche area della vita viene sacrificata (relazioni, tempo libero, salute ecc.)?

7)   Cosa posso fare per realizzarlo? Prepara una strategia e una lista delle cose da fare che possono aiutarti nella realizzazione. Ricordati: occorre passare dal pensiero all’azione per ottenere quello che vuoi!!!

Infine crea una mappa del tuo 2012:  ecco un’esempio della struttura: al centro metti il tuo nome e l’anno, poi ogni ramo è una delle aree di vita, i successivi rami sono gli obiettivi e poi ancora le azioni che ti portano a realizzarli.  Ricorda: se tratti il tema denaro, metti la cifra che desideri guadagnare/realizzare






Se vuoi imparare ad allenare la tua mente verso i tuoi obiettivi, prendi in considerazione l’idea di partecipare al seminario POSITIVE THINKING del 22 Gennaio a Reggio Emilia, imparerai i metodi e le strategie più efficaci per programmarti al successo!!!


Buon anno nuovo.                                          Stefano e Monica 

lunedì 12 dicembre 2011

Un messaggio per te


Carissimo/a,

tu sai cosa ti rende felice?
Si può davvero essere felici?
Per noi si!! E come si fa?
Come in tutte le cose bisogna metterci un po’ d’impegno e capire il meccanismo…

La felicità nasce da dentro, non viene da fuori,, certo va allenata, va tenuta viva…
Noi esseri umani abbiamo bisogno di crescere, di progredire. In uno studio si è scoperto che le persone felici non hanno tutto quello che vogliono, ma sono sulla buona strada, “sentono” di stare facendo quel che serve per ottenerlo…
Pensa che vincere alla lotteria non rende felici, lo studio ha dimostrato che ci vince, entro cinque anni è meno felice di prima.

Immagino tu abbia già capito il perché: perché se la persona che ha vinto rimane interiormente come prima, senza progredire, in poco tempo ritorna nelle condizioni precedenti sentendosi anche peggio.
Per essere felice basta migliorarci. Per migliorare è sufficiente impegnarsi di continuo in queste tre cose:

1)metti semi di saggezza nella tua mente: leggi, ascolta audio libri, carica la tua mente di qualcosa di buono che ti faccia crescere e migliorare. La tua mente è un bell’oggetto da nutrire di cose belle …. Così rimane dalla tua parte!!
2) Sfida te stesso in cose positive. Fai esercizio fisico.
3) Circondati di persone con cui stai bene, frequenta persone che ti stimolano, vivi il più possibile vicino a persone felici. Se intorno a te hai persone sorridenti, che ti sostengono, certo sei facilitato a rimanere nello stato positivo.

Come allenare il cervello alla felicità e allo stare bene:

-Fai meditazione o prega o trova momenti di riflessione solo tuoi
-Pianifica qualcosa di bello e inizia a goderlo già da ora…. Se crei un futuro piacevole, puoi beneficiarne da subito
-Sii gentile. Ne beneficerai anche in salute
-Circondati di oggetti e persone che ti danno positività
-Muovi il corpo, occupati della tua salute
-Spendi per esperienze o per cose con e per persone a te care
-Focalizzati sui tuoi punti forza (ne hai un sacco!!)

E… dulcis in fundo….
Secondo uno studio di Seligman, i tre ingredienti della felicità sono:
1)              VIVERE IL PIACERE
2)             IMPEGNO e COINVOLGIMENTO
3)             SIGNIFICATO CHE DIAMO ALLE COSE
Secondo questo studio, il piacere è il meno influente: invece di rincorrere il piacere è meglio dare il giusto significato ed essere coinvolti. Questo porta alla felicità. Come focalizzarsi sui punti forza e migliorarli ulteriormente.

Ci congediamo con un semplice augurio irlandese:

Che la strada si alzi per venirti incontro,
che il vento soffi sempre alle tue spalle,
che il sole ti illumini e ti riscaldi
e la pioggia cada piano sui tuoi campi
fino al momento in cui ci ritroveremo,
e che Dio ti tenga lieve sul palmo della tua mano.

Arrivederci, Buon Natale, Felice e Strepitoso Anno Nuovo…
                           E che Dio Ti benedica.                                                                                               Stefano e Monica

mercoledì 23 novembre 2011

BUON COMPLEANNO!!!



Cari amici del blog e di Inner Way,

oggi è il giorno del mio compleanno, e per viverlo al meglio mi sono preso una giornata di vacanza da tutti gli impegni lavorativi.

Non importa quanti anni sono passati da quel giorno, per me festeggiare il compleanno non è contare il numero di anni che ho accumulato, festeggiare il compleanno è celebrare quel giorno unico e “magico” della mia nascita, della venuta in questo pianeta, in questa nazione, nella mia città e nella mia famiglia.

Tante volte mi sono chiesto perché proprio in quest’epoca storica e perché  proprio quei genitori, più passa il tempo più tutto diventa chiaro e sensato, e i pezzi del mosaico si incastrano perfettamente e creano un’opera armonica e significativa….la mia vita, con uno scopo preciso che diventa sempre più chiaro.

Sono di quelli che credono di aver scelto: di venire al mondo, la famiglia, il contesto sociale, il periodo storico, e tutto quanto è perfetto per sviluppare un percorso di crescita che ha uno scopo ben preciso, a volte non facile, proprio per questo il viaggio diventa di crescita!!!!

E in questo giorno sono tanti i pensieri di gratitudine: al Dio che mi ha dato la vita, alla meravigliosa madre terra che mi nutre e mi dona tutto ciò di cui ho bisogno, ai miei genitori che mi hanno desiderato, messo al mondo e cresciuto, dandomi il meglio di cui erano capaci, a mia figlia che prima di andare a Scuola viene a darmi un bacio e a farmi gli auguri, a mia moglie che mi prepara una meravigliosa colazione piena di ogni ben di Dio  e che stasera a cena invita gli amici intimi per festeggiarmi, alle tantissime persone che oggi si ricordano che è il mio compleanno e mi fanno gli auguri via sms o su facebook…

Si, la vita ci dà veramente un sacco di occasioni per ringraziare, e io sono veramente grato di tutto ciò che ho ricevuto e che continuo a ricevere, ma la domanda che mi sorge spontanea è: che cosa posso ridare indietro? Come posso onorare le benedizioni che ricevo ogni giorno?

La risposta che mi viene adesso è: diventando me stesso fino in fondo, prendendomi l’impegno di crescere ogni giorno in consapevolezza, amore, pazienza, non giudizio, felicità, capacità di condividere e contribuire, sviluppando i miei talenti e continuando a sognare “in grande” e godermi del “piccolo” di tutti i giorni, senza attendere che i grandi sogni siano realizzati perché la vita è oggi, la felicità e tutto il resto è possibile già oggi!!!

Attenzione: a volte crediamo che questo “ridare” sia un “dovere”  o la volontà di Dio, invece è semplicemente un movimento spontaneo del cuore, non ne possiamo fare a meno, è nella nostra vera natura la gioia di donare “chi siamo”.
  
Non dobbiamo fare nulla, è solo una scelta del cuore, che ci porta più vicini alla nostra verità più profonda: noi siamo AMORE!!!

Termino questa mia riflessione sul compleanno prendendo le bellissime parole di Walt Withman, ricevute proprio oggi da una mia carissima allieva della Toscana:

"Celebro me stesso
e ciò che dico vale per voi
perché ogni atomo mio è anche vostro"

Buon compleanno a tutti voi. Stefano

venerdì 11 novembre 2011

Che vita scegli?


Carissimi lettori e amici di Inner Way,

Cosa abbiamo in comune con tutti gli altri esseri umani di qualunque razza,  cultura, lingua o religione? Che siamo tutti alla ricerca della felicità, anche se  pare che pochi riescano a realizzarla, perché spesso si cerca dove non la si può trovare. A proposito della felicità, Martin Seligman dice che ci sono fondamentalmente tre stili di vita che possiamo scegliere per realizzare questo nostro profondo desiderio.

Il primo stile di vita viene definito “vita piacevole” . E’ una vita basata sulla soddisfazione dei piaceri, propria della cultura edonistica del mondo occidentale. Cercare una vita piena di piaceri (cibo, oggetti, vestiti, elettronica, case, viaggi, sesso, ecc.) apparentemente sembra la soluzione, eppure, come ben sappiamo, il livello di felicità non è aumentato con il benessere economico che permette più o meno a tutti di accedere a buona parte di questi piaceri, e quando soddisfiamo i nostri piaceri, la sensazione di felicità che ne deriva è particolarmente temporanea, dopo poco abbiamo bisogno di un nuovi stimoli piacevoli. Una vita votata solo ai piaceri rischia di condurci prima alla noia e poi alla depressione.
Il secondo stile di vita viene definito “vita buona” . La vita buona è quella di una persona che sceglie di crescere e di sviluppare i propri talenti, sia in ambito relazionale che professionale. Attraverso le sfide, sviluppa le proprie potenzialità e le mette a frutto nel proprio lavoro, rendendolo personale e a volte raggiungendo talenti artistici, dove il denaro non è un’obiettivo ma una conseguenza ai livelli di eccellenza raggiunti. E’ una vita piena di passione, appagante, realizzata, ma che rimane orientata ad obiettivi personali.
La vita buona sembrerebbe un percorso ideale per raggiungere la felicità, ed è infatti molto probabile che questo stato si sperimenti in diversi momenti della propria esistenza.
C’è qualcosa di più?
Esiste un terzo stile di vita, definita una “vita piena di significato” .
Questa vita è sì orientata alla crescita, allo sviluppo dei propri talenti, al seguire le proprie passioni e inclinazioni e metterle a frutto, a mettere energie giorno dopo giorno per migliorare se stessi, ma tutto questo non per noi stessi, ma mettendosi a servizio degli altri, per contribuire alla crescita e alla felicità della famiglia umana. Anzi, a volte l’ideale che ci guida e verso il quale ci mettiamo a servizio diventa più prezioso della nostra stessa vita, e siamo pronti a sacrificarla per esso. In questa vita la nostra felicità arriva proprio nel momento in cui la nostra azione permette a qualcuno diverso da noi di vivere momenti felici, di crescere, di sviluppare i propri talenti e le proprie inclinazioni, in altre parole di diventare chi è nel senso più ampio del termine.
In questa vita probabilmente si sperimenterà la gioia e anche il dolore, il successo e anche il fallimento, i momenti di chiarezza e anche di dubbio, ma quello che ci continuerà a sostenere e a perseverare sarà la consapevolezza che la nostra vita è orientata verso uno scopo, ed è uno scopo grande che riesce a dare un senso e un valore profondo alla vita.

Sapendo che dipende da voi, quale vita scegliete?


"Non cercare di diventare un uomo (donna) di successo
 ma piuttosto un uomo (donna) di valore!" (Albert Einstein)

martedì 18 ottobre 2011

Nulla è impossibile


Cari lettori del blog e amici di Inner Way,

nella mia ricerca personale ho sempre trovato ispirazione da eventi "impossibili" al punto da scegliere proprio queste parole per intitolare il mio libro.

A proposito di cose "impossibili" proprio oggi ho letto la notizia di un uomo di 100 anni, Fauja Singh, cittadino britannico originario dell'India, che ha corso in 8 ore 25 minuti la maratona di Toronto, Canada.

E' entrato nel guinnes dei primati come l'uomo più vecchio che ha portato a termine una gara estrema.

Senza entrare nel merito di cosa spinge un uomo a fare una maratona a 100 anni, la cosa più interessante per noi è capire il segreto per arrivare a 100 anni e avere un corpo che ti permette di fare qualcosa che per la maggior parte di noi è veramente difficile a qualsiasi età.

Volete sapere il suo segreto? "Il segreto di una lunga vita è l'assenza di stress. Se non puoi cambiare qualcosa, perché preoccuparsi? Sii grato per tutto quello che hai, evita le persone negative, sorridi e continua a correre". Queste sono le sue parole.

Stupefacente!!!

Questa filosofia semplice ma profonda mi ricorda tanto quello che insegno a tutti i miei seminari:

1- imparare a godersi la vita nelle piccole cose di tutti i giorni è il miglior antidoto allo stress

2- serve a qualcosa preoccuparsi?  Cioè immaginare prima che accada un futuro difficile? Se proprio volete pre-vedere il vostro futuro nella vostra mente, create delle immagini meravigliose, dove tutto vada per il meglio, questo è il miglior modo per "prepararsi" ad esso, per far emergere le proprie risorse e anche per "attirare" nella vita ciò che desideriamo.

3- Sii grato!!! Impara a ringraziare per tutto ciò che hai e smetti di lamentarti per ciò che non hai, se proprio vuoi aggiungere cose o situazioni piacevoli nella tua vita datti da fare (invece di lamentarti)!!!

4- Sorridi!!!  Non ci crederete, ma sorridere aumenta le endorfine, innalza le difese immunitarie, vi dà molta più energia e soprattutto rende più "facili" piacevoli le relazioni con gli altri.

5- Fai quello che ami!!! Se lui corre a 100 anni  è perché ama farlo, e fare ciò che ami ti mantiene giovane dentro e riempie le tue giornate di vita, oltre a mantenere in forma il tuo corpo.

6- Evita le persone negative. Puoi scegliere chi frequentare, è un tuo diritto, e allora scegli persone felici, ottimiste, piene di vita, impegnate a crescere e a migliorarsi, è da questo tipo di persone che puoi imparare cose nuove. Essere pessimisti, critici e lamentosi  non richiede un grande sforzo, è molto più facile dare la responsabilità ad altri della nostra infelicità che farsene carico, ma quale atteggiamento ti renderà una persona migliore, quella che vorresti essere o diventare???

Come vorresti essere a 100 anni?
Cosa puoi fare da "adesso" per prepararti a diventare quella persona?

Comincia oggi, per scalare la montagna occorre fare qualche piccolo passo ogni giorno, e soprattutto, gioisci di quei piccoli passi quotidiani.

Vi auguro che la vostra vita diventi una meravigliosa passeggiata!!!             Stefano

domenica 9 ottobre 2011

Grazie Steve Jobs


Caro Steve,


come succede spesso, ci rendiamo conto di quanto le persone siano importanti per noi quando le perdiamo.
Non ti ho conosciuto personalmente, ma conosco la tua storia, e questo mi è bastato per ricevere forza, coraggio e ispirazione da te.


Ho scoperto di avere diverse cose in comune con te, oltre al nome...


Come me, a un certo punto della tua vita non sapevi cosa fartene di essa, e come me hai deciso di andare in India per "pensare differente".  Sei tornato e, come me, hai seguito il tuo cuore, la tua ispirazione, hai dedicato tempo ed energie a ciò che amavi veramente, e l'hai fatto così bene che oggi ogni essere umano che usa il computer o il cellulare o l'ipod non può che esserti grato perché in quegli strumenti tecnologici c'è molto del tuo "pensare differente " ed essere visionario, più di tutti gli altri.


Hai avuto tanti successi, planetari, ma la vita non ti ha risparmiato momenti difficili, ostacoli, sfide impegnative, ma tu hai saputo ogni volta ripartire con ancora più slancio e vigore.


Hai saputo fare una cosa molto saggia, credere che è proprio dalle grandi avversità che si ricevono grandi insegnamenti, per crescere c'è un prezzo da pagare, e tu lo hai pagato volentieri.


Ti ricorderò spesso, perché ogni giorno leggo, ascolto musica, comunico con le cose meravigliose che tu hai inventato, ma in particolare ti ricorderò per il meraviglioso discorso che hai fatto ai laureati dell'Università di Stanford, che è talmente bello che lo riporto integralmente nel mio blog per evitare di non condividerlo con i miei lettori correttamente.


Grazie Steve, sei una delle persone che mi ha ispirato a lavorare ogni giorno per essere il miglior me stesso possibile e ad essere sempre di più "folle" e "affamato"!!!





« Sono onorato di essere qui con voi oggi, nel giorno della vostra laurea presso una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. A dir la verità, questa è l’occasione in cui mi sono avvicinato di più ad un conferimento di titolo accademico. Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita. Tutto qui, nulla di speciale. Solo tre storie.»

La prima storia parla di “unire i puntini”.
Ho abbandonato gli studi al Reed College dopo sei mesi, ma vi sono rimasto, senza essere iscritto, per altri diciotto mesi, prima di lasciarlo definitivamente. Allora perchè ho smesso?

Tutto è cominciato prima che io nascessi. La mia madre biologica era laureanda ma era una ragazza-madre, perciò, decise di darmi in adozione. Desiderava ardentemente che io fossi adottato da persone laureate, così tutto fu pronto affinché ciò avvenisse alla mia nascita da parte di un avvocato e di sua moglie. All’ultimo minuto, appena nato, questi ultimi decisero che avrebbero preferito una femminuccia. Così quelli che poi sarebbero diventati i miei “veri” genitori, che allora si trovavano in una lista d’attesa per l’adozione, furono chiamati nel bel mezzo della notte e venne chiesto loro: “Abbiamo un bimbo, un maschietto, ‘non previsto’; volete adottarlo?”. Risposero: “Certamente”.

La mia madre biologica venne a sapere successivamente che mia mamma non aveva mai ottenuto la laurea e che mio padre non si era mai diplomato, per questo si rifiutò di firmare i moduli definitivi per l’adozione. Tornò sulla sua decisione solo qualche mese dopo, quando i miei genitori adottivi le promisero che un giorno sarei andato all’università.

Infine, diciassette anni dopo ci andai. Ingenuamente scelsi un’università che era costosa quanto Stanford, così tutti i risparmi dei miei genitori sarebbero stati spesi per la mia istruzione accademica. Dopo sei mesi, non riuscivo a comprenderne il valore: non avevo idea di cosa avrei fatto nella mia vita e non avevo idea di come l’università mi avrebbe aiutato a scoprirlo. Inoltre, come ho detto, stavo spendendo i soldi che i miei genitori avevano risparmiato per tutta la vita, così decisi di abbandonare, avendo fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso. Ok, ero piuttosto terrorizzato all’epoca, ma guardandomi indietro credo sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell’istante in cui abbandonai potei smettere di assistere alle lezioni obbligatorie e cominciai a seguire quelle che mi sembravano interessanti.

Non era tutto così romantico al tempo. Non avevo una stanza nel dormitorio, perciò dormivo sul pavimento delle camere dei miei amici; portavo indietro i vuoti delle bottiglie di coca-cola per raccogliere quei cinque cent di deposito che mi avrebbero permesso di comprarmi da mangiare; ogni domenica camminavo per sette miglia attraverso la città per avere l’unico pasto decente nella settimana presso il tempio Hare Krishna. Ma mi piaceva. Gran parte delle cose che trovai in quel periodo sulla mia strada per caso o grazie all’intuizione si sono rivelate inestimabili più avanti. Lasciate che vi faccia un esempio:

il Reed College a quel tempo offriva probabilmente i migliori corsi di calligrafia del paese. Nel campus ogni poster ed ogni etichetta sui cassetti erano scritti in splendida calligrafia. Siccome avevo abbandonato i miei studi ‘ufficiali’ e pertanto non dovevo seguire le classi come previsto dal piano di studio, decisi di seguire un corso di calligrafia per imparare come riprodurre quanto di bello avevo visto là attorno. Ho imparato dai caratteri serif e sans serif, a come variare la spaziatura tra differenti combinazioni di lettere e cosa rende la migliore tipografia così grande. Era bellissimo, antico e così artisticamente delicato che la scienza non avrebbe potuto ‘catturarlo’ e trovavo ciò affascinante.

Nulla di tutto questo sembrava avere speranza di applicazione pratica nella mia vita, ma dieci anni dopo, quando stavamo progettando il primo computer Machintosh, mi tornò utile. Progettammo così il Mac: era il primo computer della bella tipografia. Se non avessi abbandonato gli studi, il Mac non avrebbe avuto multipli caratteri e font spazialmente proporzionate. E se Windows non avesse copiato il Mac, nessun personal computer ora le avrebbe. Se non avessi abbandonato, se non fossi incappato in quel corso di calligrafia, i computer oggi non avrebbero quella splendida tipografia che ora possiedono. Certamente non era possibile all’epoca ‘unire i puntini’ e avere un quadro di cosa sarebbe successo, ma tutto diventò molto chiaro guardandosi alle spalle dieci anni dopo.

Vi ripeto, non potete sperare di unire i puntini guardando avanti, potete farlo solo guardandovi alle spalle: dovete quindi avere fiducia che, nel futuro, i puntini che ora vi appaiono senza senso possano in qualche modo unirsi nel futuro. Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico, il vostro karma, la vostra vita, il vostro destino, chiamatelo come volete… questo approccio non mi ha mai lasciato a terra e ha fatto la differenza nella mia vita.

La mia seconda storia parla di amore e di perdita.
Fui molto fortunato – ho trovato cosa mi piacesse fare nella vita piuttosto in fretta. Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena vent’anni. Abbiamo lavorato duro e in dieci anni Apple è cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti.

Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione – il Macintosh – un anno prima e avevo appena compiuto trent’anni… quando venni licenziato. Come può una persona essere licenziata da una Società che ha fondato? Beh, quando Apple si sviluppò assumemmo una persona – che pensavamo fosse di grande talento – per dirigere la compagnia con me e per il primo anno le cose andarono bene. In seguito però le nostre visioni sul futuro cominciarono a divergere finché non ci scontrammo. Quando successe, il nostro Consiglio di Amministrazione si schierò con lui. Così a trent’anni ero a spasso. E in maniera plateale. Ciò che aveva focalizzato la mia intera vita adulta non c’era più e tutto questo fu devastante.

Non avevo la benché minima idea di cosa avrei fatto, per qualche mese. Sentivo di aver tradito la precedente generazione di imprenditori, che avevo lasciato cadere il testimone che mi era stato passato. Mi incontrai con David Packard e Bob Noyce e provai a scusarmi per aver mandato all’aria tutto così malamente: era stato un vero fallimento pubblico e arrivai addirittura a pensare di andarmene dalla Silicon Valley. Ma qualcosa cominciò a farsi strada dentro di me: amavo ancora quello che avevo fatto e ciò che era successo alla Apple non aveva cambiato questo di un nulla. Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato. Così decisi di ricominciare.

Non potevo accorgermene allora, ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare. La pesantezza del successo fu sostituita dalla soavità di essere di nuovo un iniziatore, mi rese libero di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.

Nei cinque anni successivi fondai una Società chiamata NeXT, un’altra chiamata Pixar e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie. La Pixar produsse il primo film di animazione interamente creato al computer, Toy Story, che ora è lo studio di animazione di maggior successo nel mondo. In una mirabile successione di accadimenti, Apple comprò NeXT, ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT è nel cuore dell’attuale rinascimento di Apple. E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme.

Sono abbastanza sicuro che niente di tutto questo mi sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato dalla Apple. Fu una medicina con un sapore amaro, ma presumo che ‘il paziente’ ne avesse bisogno. Ogni tanto la vita ci colpisce sulla testa cme un mattone. Non perdete la fiducia, però. Sono convinto che l’unica cosa che mi ha aiutato ad andare avanti sia stato l’amore per ciò che facevo. Dovete trovare le vostre passioni, e questo è vero tanto per il/la vostro/a findanzato/a che per il vostro lavoro. Il vostro lavoro occuperà una parte rilevante delle vostre vite e l’unico modo per esserne davvero soddisfatti sarà fare un gran bel lavoro. E l’unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate.

Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l’avrete davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continuate a cercare finché non lo trovate. Non accontentatevi.

La mia terza storia parla della morte.
Quando avevo diciassette anni, ho letto una citazione che recitava: “Se vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, uno di questi ci avrai azzeccato”. Mi fece una gran impressione e, da quel momento, per i successivi trentatrè anni mi sono guardato allo specchio ogni giorno e mi sono chiesto: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni volta che la risposta era “No” per troppi giorni consecutivi sapevo di dover cambiare qualcosa.

Ricordare che sarei morto presto è stato lo strumento più utile che abbia mai trovato per aiutarmi nel fare le scelte importanti nella vita. Perché quasi tutto – le aspettative esteriori, l’orgoglio, la paura e l’imbarazzo per il fallimento – sono cose che scivolano via di fronte alla morte, lasciando solamente ciò che è davvero importante. Ricordarvi che state per morire è il miglior modo per evitare la trappola rappresentata dalla convinzione che abbiate qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione perché non seguiate il vostro cuore.

Un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Effettuai una scansione alle sette e trenta del mattino che mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. Fino ad allora non sapevo nemmeno cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che con ogni probabilità era un tipo di cancro incurabile e che avevo un’aspettativa di vita non superiore ai tre-sei mesi. Il mio dottore mi consigliò di tornare a casa ‘a sistemare i miei affari’, che è un modo per i medici di dirti di prepararti a morire. Significa che devi cercare di dire ai tuoi figli tutto quello che avresti potuto dire nei successivi dieci anni, in pochi mesi. Significa che devi fare in modo che tutto sia a posto, così da rendere la cosa più semplice per la tua famiglia. Significa che devi pronunciare i tuoi ‘addio’.

Ho vissuto con quella spada di Damocle per tutto il giorno. In seguito quella sera ho fatto una biopsia, dove mi infilarono una sonda nella gola, attraverso il mio stomaco fin dentro l’intestino, inserirono una sonda nel pancreas e prelevarono alcune cellule del tumore. Ero in anestesia totale, ma mia moglie, che era lì, mi disse che quando videro le cellule al microscopio, i dottori cominciarono a gridare perché venne fuori che si trattava una forma molto rara di cancro curabile attraverso la chirurgia. Così mi sono operato e ora sto bene.

Questa è stata la volta in cui mi sono trovato più vicino alla morte, e spero lo sia per molti decenni ancora.

Essendoci passato, posso dirvi ora qualcosa con maggiore certezza rispetto a quando la morte per me era solo un puro concetto intellettuale: nessuno vuole morire. Anche le persone che desiderano andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E nonostante tutto la morte rappresenta l’unica destinazione che noi tutti condividiamo, nessuno è mai sfuggito ad essa. Questo perché è come dovrebbe essere: la Morte è la migliore invenzione della Vita. E’ l’agente di cambio della Vita: fa piazza pulita del vecchio per aprire la strada al nuovo.

Ora come ora ‘il nuovo’ siete voi, ma un giorno non troppo lontano da oggi, gradualmente diventerete ‘il vecchio’ e sarete messi da parte. Mi dispiace essere così drammatico, ma è pressappoco la verità.
Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun’altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore.

E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare. Tutto il resto è secondario.

Quando ero giovane c’era una pubblicazione splendida che si chiamava ‘The whole Earth catalogé’, che è stata una delle bibbie della mia generazione. Fu creata da Steward Brand, non molto distante da qui, a Menlo Park, e costui apportò ad essa il suo senso poetico della vita. Era la fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer, ed era fatto tutto con le macchine da scrivere, le forbici e le fotocamere polaroid: era una specie di Google formato volume, trentacinque anni prima che Google venisse fuori. Era idelista e pieno di concetti chiari e nozioni speciali.

Steward e il suo team pubblicarono diversi numeri di ‘The whole Earth catalog’, e quando concluse il suo tempo, fecero uscire il numero finale. Era la metà degli anni Settanta e io avevo pressappoco la vostra età. Nella quarta copertina del numero finale c’era una fotografia di una strada di campagna nel primo mattino, del tipo che potete trovare facendo autostop se siete dei tipi così avventurosi. Sotto, le seguenti parole: “Siate affamati. Siate folli”. Era il loro addio e ho sperato sempre questo per me. Ora, nel giorno della vostra laurea, pronti nel cominciare una nuova avventura, auguro questo a voi.

Siate affamati. Siate folli.

lunedì 12 settembre 2011

CHE COSA E' VERAMENTE IMPORTANTE?


Cari lettori del blog,

voglio condividere con voi una domanda che risuona nella mia mente in questi giorni: 

CHE COSA E' VERAMENTE IMPORTANTE? 

E' una domanda cruciale, per orientare una parte delle nostre energie quotidiane verso qualcosa che a volte può non sembrare urgente, ma che è necessario  per poter cambiare in meglio la nostra vita.

Per rispondere a questa domanda bisogna per un attimo pensare alla nostra vita nella sua interezza, e non nei piccoli problemi quotidiani da affrontare e risolvere. Dato per acquisito che abbiamo tutti questa vita a disposizione, qual'è il modo migliore per viverla? Che cos'è che da un senso profondo ad essa, da poterci dire che è degna di essere vissuta?

Io credo che ognuno di noi abbia il compito di cercare le proprie risposte. Nel cammino alla ricerca delle mie sono stato aiutato (e continuo ad esserlo) da tante persone, e mi ha incoraggiato, sostenuto e facilitato percorrere questo sentiero con altre persone che come me erano orientate verso questa meta.

Per poter dare lo stesso aiuto ad altre persone, nel 2001 ho creato la "SCUOLA di EVOLUZIONE PERSONALE".
La Scuola stessa è in evoluzione, cambia ogni anno. Quella che propongo oggi, è il percorso che ho ideato sulla base dell'esperienza maturata in questi anni e sulle nuove competenze acquisite.

Quali sono gli obiettivi della Scuola?

- imparare a conoscere noi stessi, chi siamo e soprattutto come funzioniamo;
- imparare ad amare se stessi veramente, in ogni nostra parte, partire dall'apprezzamento di sè per poter crescere e cambiare in meglio;
- comprendere come il passato, attraverso emozioni negative bloccate e credenze limitanti, influenza ancora la nostra vita presente; 
- imparare ad affrontare e superare i blocchi e le paure, perdonare e perdonarsi;
- ritrovare se stessi, la propria vitalità, allegria, giocosità, la passione e l'entusiasmo nel vivere;
- ritrovare la fiducia in se stessi e il proprio potere personale;
- comprendere come funziona l'Universo, e come interagire con esso e con le altre persone in modo armonico e amorevole e vivere nell'abbondanza;
- ritrovare la pienezza di vita riconoscendo che sono al mondo con uno scopo preciso e unico, e solo perseguendo il mio cammino potrò sentirmi appagato;
- ricontattare la nostra parte spirituale, aprirsi all'intuizione, all'ispirazione e all'amore gratuito verso tutto ciò che è;
- potersi alzare ogni mattina con un "grazie"  e un pensiero felice, e andare a letto alla sera con un "grazie" ancora più profondo.

La Scuola ha una forte connotazione esperienziale,  Il gruppo è fondamentale, e ogni partecipante diventa attore e non semplice osservatore di questo viaggio evolutivo. Attraverso lo studio e l'applicazione dei vari metodi di crescita personale (Pensiero Positivo, Respiro, EFT, Meditazione Creativa, PNL, ecc.), esercizi, giochi, condivisioni, esperienze rituali, registriamo nelle nostre cellule le nuove informazioni che ci portano a diventare chi siamo, cioè "esseri" "umani" nella loro pienezza e bellezza e libertà.

Il percorso della Scuola è strutturato in modo da essere accessibile a chiunque sia interessato, sia in termini di tempo da dedicarvi che in termini economici.

La Scuola potrebbe essere il regalo che scegliete di farvi quest'anno!!!  

Fatevelo!!

Per maggiori info clicca www.innerway.it


Un abbraccio e un pensiero felice a tutti. Stefano Lusuardi

lunedì 5 settembre 2011

Viva il respiro consapevole!!!



Cari lettori,

sabato scorso eravamo a Casa Corra a Roncovetro di Canossa per il seminario del terzo anno della Scuola di Evoluzione Personale. Il pomeriggio era un'open day, cioè aperto a persone interessate al respiro consapevole, un mini-seminario per saperne di più sull'argomento.  Purtroppo la sala ha i suoi limiti, e quindi ci siamo dovuti fermare a 22 partecipanti (+ i 22 della Scuola).

Io e Monica abbiamo aperto parlando del respiro e spiegando perché è così importante dedicare tempo all'approfondimento di questo tema, poi siamo passati alla fase esperienziale.

Una musica allegra e 44 persone che ballavano (preparandosi alla sessione di respiro) e in un attimo l'energia di quella sala era altissima, piena di visi sorridenti e pronti al loro viaggio interiore guidato dal respiro!!!

Mi sono fermato un attimo e ho pensato: non sarebbe meraviglioso che più spesso gli esseri umani si ritrovassero insieme in un clima amichevole e cordiale per fare crescita personale?

Al termine dell'esperienza il clima era veramente amichevole, quasi fraterno, il lavoro sul respiro aveva dissolto tensioni, rilasciato emozioni negative del passato, lasciando il posto a un clima di grande pace festosa e allegra, terminata con molti abbracci di saluto.

Di getto mi vengono alcune riflessioni:

- respirare fa vivere meglio e portando pace dentro, la porta obbligatoriamente fuori,
- la vita sembra complicata, in realtà e abbastanza semplice: per stare meglio, per ritornare nel nostro stato naturale, sereno, gioioso e in buona salute bisogna solo ricordarsi delle cose essenziali: 
-respirare meglio e di più
- bere ciò che è prezioso per il corpo (acqua)
- mangiare nella giusta misura cibo sano e biologico (per evitare che da medicina diventi veleno per il corpo)
- fare esercizio fisico tutti i giorni, meglio se in attività divertenti come ballare
- ridere di più ed essere meno seri
- vivere le nostre emozioni, non reprimerle
- migliorare la qualità dei nostri pensieri, in modo che influenzino positivamente tutto il resto
- ricordarci di fare ogni tanto esperienze trans-personali, per ricordarci che non siamo un corpo, ma un'anima che vive in un corpo.
- condividere momenti preziosi e arricchenti, con le altre persone, siamo esseri sociali e abbiamo bisogno degli altri per conoscere noi stessi.

Un ringraziamento ai 22 partecipanti e ai 22 allievi della Scuola, che hanno aiutato le persone a vivere al meglio il loro viaggio con il respiro.

Prossimo appuntamento: Domenica 11 Settembre, per una giornata dedicata al respiro consapevole e alla meditazione. 

Per chi volesse saperne di più, basta visitare il sito www.innerway.it 

Un abbraccio. a tutti.

venerdì 12 agosto 2011

RESPIRARE CORRETTAMENTE PER VIVERE MEGLIO

Carissimi lettori,

qual'è la cosa più semplice da fare per cambiare in meglio la qualità della propria vita?? 
Cambiare il nostro modo di respirare.

Gli studi fatti sul respiro hanno dimostrato che circa il 90%  delle persone respirano  al 10/20% della propria capacità polmonare, creando notevoli ostacoli
al raggiungimento del proprio benessere psico-fisico.

Cosa succede invece a imparare a respirare pieno e profondo???

- si disintossica il corpo (75% di tossine se ne vanno con l'espirazione)
- il corpo ha più energia (l'ossigeno è indispensabile per la funzione cellulare di trasformazione delle molecole di cibo in energia) 
-  il cervello funziona meglio (22% dell'ossigeno va al cervello, nei neonati il 50%)
-  migliora il sistema immunitario (ci si ammala meno)
- si rilasciano endorfine nel corpo (le molecole del piacere....)
- si riattiva il diaframma e avviene un benefico massaggio per gli organi interni
- si migliora la salute del cuore e si prevengono problemi cardiovascolari
- si rallenta il processo di invecchiamento e di degenerazione cellulare


Solo questo basterebbe a motivarci ad apprendere un nuovo modo di respirare, ma c'è molto di più...

Gli studi occidentali iniziati negli anni 70 con il rebirthing, poi con Olotrophic Breatwork, Vivation, Transformational Breath ecc.(in oriente si sa da migliaia di anni) e le applicazioni di metodi che utilizzano il respiro consapevole degli ultimi 40 anni hanno dimostrato che il respiro agisce anche a livello mentale ed emozionale, permettendo l'integrazione di eventi dolorosi e traumatici del passato, e portando la mente ad una nuova comprensione di noi stessi e del nostro passato. Il respiro è fondamentale per una buona gestione del nostro mondo emozionale, e per superare ansia, stress e fobie. In più, il respiro consapevole ci permette di entrare in stati non ordinari di coscienza dove viviamo esperienze di pace profonda e di amorevole connessione con il tutto.

Il respiro è l'attività più preziosa che abbiamo,  e spesso viene data per scontata.  Un nuovo modo di respirare invece ci apre alla serenità, alla chiarezza e alla centratura, e ci fa sentire "vivi" nel senso più ampio del termine.

Vale la pena dedicare tempo e denaro per imparare il valore del respiro?  Ovviamente si!!!!

Un abbraccio a tutti.       Stefano